Autunno significa vendemmia.
Nelle nostre splendide Langhe, patrimonio UNESCO, le uve sono maturate e sono pronte per essere trasformate in vino.
Molti paesini si animano per celebrarla, facendoci riscoprire le sue tradizioni. I tempi sono cambiati e, nel corso degli anni, le tecniche si sono evolute, ma il suo spirito rimane lo stesso.
Considerata una circostanza festosa, le famiglie la attendevano con trepidazione: la vendemmia era il culmine del lavoro di un anno intero, il momento in cui tutti gli sforzi venivano finalmente ripagati. Questa era anche un’occasione per riunirsi con le persone care e cantare una canzone in allegria mentre si lavorava duramente. L’uva veniva raccolta in grandi cesti e pigiata con i piedi sul momento.
Nel tardo pomeriggio si festeggiava con parenti, amici e vicini di casa davanti a una bella merenda sinoira: un vero e proprio rito che caratterizza il territorio piemontese. Veniva allestito un piccolo banchetto, ricco di salumi e formaggi accompagnati da un fiasco di vino che non mancava mai!
Nelle Langhe, l’evento era spesso accompagnato da sfilate e carri allegorici che rallegravano e animavano interi paesi. La prima Fiera dell’Uva di Carrù, fu nel 1948 e la prima Reginetta dell’Uva fu proprio la nonna di Maurizio Allemandi!
Dolcetto, Nebbiolo, Barbaresco e Barolo sono i vini eccellenti della tradizione piemontese, che talvolta possono diventare anche un ingrediente, come nel caso delle nostre Tagliatelle al Barolo d.o.c.g.